Un profumo eterno, che si ispira all’irresistibile richiamo del mare.
L’aroma fresco, spontaneo e solare del bergamotto e degli agrumi di Calabria, acquista personalità grazie a note pepate e floreali prima di cedere il posto ad accordi legnosi e boisée che firmano una fragranza ricercata, eterea, inconfondibile.
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CARIDDI, il richiamo dell’infinito.
Nasce dal mito di Cariddi. Una leggenda antica, custodita nelle profondità del mare. In questo profumo c’è il desiderio di infinito. La continua battaglia dell’animo umano tra le splendide luci dell’alba e le misteriose profondità degli abissi. Ora è tuo. Etereo e terreno, come te.
Cariddi era una naiade (ninfa delle acque dolci) dedita alle rapine e famosa per la sua voracità. Era figlia di Poseidone, Dio del mare, e di Gea, antica divinità della terra. Un giorno Cariddi rubò ad Eracle i buoi di Gerione e ne mangiò alcuni. Allora Zeus, adirato, la fulminò facendola cadere in mare. La trasformò quindi in un gigantesco mostro, grande quasi quanto la metà della città di Roma, simile ad una lampreda, con una bocca gigantesca e svariate fila di numerosissimi denti, e un’enorme voracità, tanto che ella risucchiava l’acqua del mare e la rigettava fino a tre volte al giorno, creando pericolosissimi vortici che affondavano le navi di passaggio.
Le enormi dimensioni del mostro facevano sì che sembrasse fuso con il mare stesso. La leggenda situa Cariddi presso uno dei due lati dello Stretto di Messina, di fronte all’antro del mostro Scilla. Geografi camente è collocabile sulla punta messinese della Sicilia, a Capo Peloro. Le navi che imboccavano lo stretto erano costrette a passare vicino ad uno dei due mostri. Nel canto XII dell’Odissea di Omero, si narra che Ulisse preferì affrontare Scilla anziché Cariddi, per paura di perdere la nave passando vicino al gorgo.